La Sorella Di Henry

fan fiction di KOMU

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  1. KOMU
     
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    Ok ecco la mia prima fan fiction su OUAT e , non per vantarmi, credo che sia anche la prima di tutto il forum. Posterò un capitolo alla settimana, al massimo ogni due , perché sono un po’ occupato.
    Se volete dopo ogni capitolo potete scrivere le vostre opinioni e anche le critiche, almeno so dove migliorarmi,.
    Il titolo già dice molto e voi vi chiederete “ chi è la sorella di henry ? la seconda figlia di emma che è rimasta segreta ? Neal e Emma avranno un altro figlio ?” non possono ancora anticiparvi molto , le cose andranno in un modo inaspettato.
    Posso dirvi però che farò riapparire alcuni personaggi secondari della prima e della seconda stagione.
    La storia è collocata nella seconda stagione ma non cambia la trama principale , comunque capirete subito in che momento preciso si colloca.
    Bene cominciamo , io mi sono divertito a scriverla spero che voi vi divertirete a leggerla.

    PROLOGO


    CITAZIONE
    Regina Mills
    Mr Gold

    Regina era triste . E come poteva non esserlo visto che qualche ora prima aveva ucciso il suo unico amore Daniel? Camminava per la strada principale depressa, continuava a versare lacrime e non la smetteva di guardarsi le mani. Quelle mani con le quali aveva dato l’addio definito al suo amato.
    L a visita al dottor Hopper non era servita a molto, come immaginava.
    Era sera e il sole diventava rosso per dare la buonanotte alla città magica. Gli ultimi raggi di sole illuminavano Storybrooke, dal molo pieno di barche alla verde foresta. .
    Le persone cominciavano ad andare a casa per stare coi cari ritrovati da poco mentre altri andavano a lavorare proprio in quel momento.
    Tutti i personaggi delle favole lì erano abbastanza felici , avevano ritrovato la memoria ed era quello l’importante anche se non potevano lasciare la città. Per loro, Casa era dove stavano i propri cari.
    Regina era la più triste di tutti in quel momento, non gli importava che Emma e MaryMargaret fossero sparite da diversi giorni, sentiva solo il dolore e il vuoto nel suo cuore.
    Mentre camminava coma un’apatica , il Signora Gold si affacciò dalla porta del suo negozio.
    Mia cara Regina , cosa la turba ?
    Non è il momento adatto Gold rispose lei senza nemmeno degnarlo di no sguardo.
    Mi spiace per la sua perdita, James mi ha detto tutto. Regina trovò un altro motivo per odiare il principe.
    Se può farla sentire meglio, in bottega ho del ottimo sidro di mele , il suo preferito . Disse mostrando il bicchiere che aveva in tasca.
    Regina non aveva voglia di bere qualsiasi cosa ma non le andava neanche di rimanere da sola. Era rimasta sola per troppo tempo. In quel momento persino Tremotino le andava bene.
    Così seguì il sorridente Gold nel suo negozio. La bottega straboccava di roba presa , in affitto, rubata, scambiata e barattata. Memorie di una vita lontana , souvenir di un altro mondo , oggetti importanti alcuni dei quali magici e pericolosi.
    Gold guidò la sua vecchia allieva nel retrobottega, prese due bicchieri di vetro pregiatissimi e vi versò dentro il sidro di un bel colore giallo.
    Al suo Daniel disse porgendo un bicchiere a Regina, Lei lo prese e brindò senza sorridere.
    Gold bevve subito il liquido ma lei aspettò un attimo.
    Credevo che non l’avrei mai più rivisto.
    A volte la vita ci riserva sorprese inaspettate . Io ne so qualcosa.
    Regina provò a mandare giù qualche sorso di sidro. Quella bevanda che le era sempre piaciuta in quel momento le sembrava più aspra del limone.
    Si guardò un attimo in giro.
    Dov’è Belle? Credevo che stesse sempre insieme oramai ? chiese
    Hai di nuovo intenzione di rinchiuderla in una torre ?
    No, solo curiosità
    Ma certo, bè vede … semplicemente abbiamo avuto un piccolo battibecco e ha cambiato casa.
    perché avete litigato ?
    Cos’è tutto questo interesse per la mia amica ? Forse l’aver perso il suo unico amore la fa interessare ad amori altrui. Se lei non può amare, nessun’altro deve. Voleva distruggere a tutti i costi l’amore tra Biancaneve e il suo principe .
    Non mi va di parlare del passato, adesso al massimo voglio parlare del futuro.
    Va bene. Cosa pensa di fare col piccolo Henry ?
    Regina sospirò ripensando malinconica a suo figlio. Era stato suo da quando lo aveva stretto in braccio per la prima volta , un tenerissimo bambino di 8 mesi appena, e l’aveva perso quando aveva portato a casa quella odiosa biondina.
    Mio figlio è l’unica cosa che mi rimane oramai .
    Come la capisco .
    Sospirarono entrambi,
    Come è stato farlo , per lei ?
    cosa ?
    Come è stato uccidere il suo amore, vedere la persona più importante della sua vita morire davanti ai proprio occhi per colpa sua , sentire il suo ultima respiro e vedere il suo sangue sulle proprie mani. Deve stato particolare per lei visto che ha visto morire il suo stalliere per ben due volte. Sa, non è poi così diversa da sua madre come pensava.
    BASTA! Urlo regina, e il bicchiere ancora pieno nella sua mano esplose per magia , riempiendo il pavimento di vetro e di sidro
    Lo sapevo che non sarei dovuta venire, lei vuole solo rallegrarsi del mio dolore e ci stava riuscendo.
    Ogni sorriso di Gold per lei era come un pugnalata
    Lungi da me
    Io me ne vado.
    Con passo deciso e sicuro si diresse verso l’uscita. Il suono dei tacchi che battevano sul pavimento rimbombava come i rintocchi di un orologio.
    Stava per varcare la soglia quando si bloccò. Allibita e a bocca aperta osservò un grossa porta di legno vecchio e bucato, maniglia e cardini erano di ferro arrugginito e sul legno vi era inciso una scritta in antico runico. Era appoggiata lì a casa, su di un muro , vecchia, abbandonata , sola e inutile.
    Lei si avvicinò per osservarla ma non osò toccarla , sapeva quanto era pericolosa quella porta.
    Ma questa …
    si è proprio quella che pensa
    Credevo che l’avesse distrutta
    Ma neanche per sogno, l’ho nascosta in attesa di momenti migliori
    Ma lo sa cosa c’è dietro vero ?
    si , e non vedo l’ora di usarla
    Veda solo di non far uscire un qualche pericolo per me o per Henry
    Veda di tirarsi su Regina. , anzi vedo che le è tornato il suo solito buon umore.
    Regina se ne andò sbattendo il più forte possibile la porta d’uscita.
    Quella sera rimase solo e pianse tutta la notte. Non si preoccupò minimamente di quella porta magica che da lì a qualche ora si sarebbe aperta per l’ultima volta.
     
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  2. Brunhilde
     
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    La prima a commentare? Comunque direi che scrivi molto bene, come prologo sembra davvero promettente^^ aspetto i prossimi aggiornamenti :)
     
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  3. Belle;
     
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    Ooooh, finalmente mi sono ricordata! XD

    Curiosaaaaa!!!o.o
     
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  4. » A n a t h e a
     
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    Molto carina! *_* Sono curiosa di sapere che cos'è quella strana porta!
     
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  5. KOMU
     
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    oK,continuiamo , vi chiedo scusa per la lunga attesa ma come vi avevo spiegato ho avuto problemi. Per chi ancora la vuole leggere eccolo accontentato.
    vi spiego qui alcune cose, le metto sotto spoiler per chi vuole prima leggerla.
    Questa fanficition è un crossover con la serie IL TRONO DI SPADE, più precisamente alla fine della prima stagione con il personaggio di ARYA STARK. ecco serie
    Arya stark

    spero vi piaccia

    CITAZIONE
    Arya stark
    Yoren
    sacerdote
    mr gold
    Henry
    david nolan
    jefferson
    dr whale
    grace

    CAPITOLO 1




    Era triste e urlava, non poteva fare altro.
    In meno di un minuto la sua vita era svanita davanti a lei .
    Si sentiva sola, abbandonata, dispersa anche se si trovava in una piazza piena di gente esultante.
    Aveva visto suo padre morire davanti ai suoi occhi e nessuno si era opposta.
    Sul palco di fronte a lei, sua sorella maggiore Sansa era svenuta. Il giovane e crudele re Joffrey guardava compiaciuto la folla. Poco distante da lui si trovava quello che una volta era stato il padre di lei, Ned Stark, la sua testa rotolava poco distante da lì.
    Non aveva potuto fare nulla per lui , ci aveva provato ma era solo una bambina. Una bambina orfana oramai.
    No, no ,noooooooooooo cominciò a urlare alla folla, a se stessa e al nulla.
    Si divincolò come una matta e riuscì a staccarsi dal grande uomo che la teneva ferma per proteggerla. Corse via, il più lontano possibile menando fendenti a caso con la spada che aveva ancora in mano, quella che gli aveva regalato suo fratello. Cercava di allontanare la gente che si accalcava in quella piazza.
    Non le importava dove andava, non importava se la seguivano, non le importava per quanto tempo avrebbe corso voleva solo allontanarsi da quel posto orribile. Correva e menava fendenti e per di più a occhi chiusi. Sentii qualcuno urlare, probabilmente lo aveva ferito. Nella gran confusione di urla, acclamazioni e proteste sentii la voce di Yoren, l’uomo che poco prima la teneva, che la chiamava ARYA, ARYA, ARYAAAAAAA. Ma lei non tornò indietro.
    Il suo cuore sembrava sul punto di esplodere come la sua testa .
    Corse e corse fino a che non andò a sbattere. Cadde a terra con il naso gocciolante di sangue, Aprii gli occhi, e vide che si trovava proprio davanti ad un muro del tempio di Baleor il benedetto, uno dei 7 dei .
    Si alzò , con il viso sporco di fuliggine e sangue . Non sapeva più cosa fare . Avrebbe voluto rimanere a disperarsi in eterno, desiderava ardentemente uccidere tutti quelli che avevano ucciso suo padre ma sapeva che doveva rimanere lì a rimuginare , doveva scappare. Alcune guardie la stavano raggiungendo.
    Cercavano proprio lei ? Cosa le avrebbero fatto ? L’avrebbero uccisa solo perché era la figlia di Ned Stark, un traditore? Chi aveva ferito prima ? Qualcuno d’importante ? Dove poteva fuggire ?
    Molte domande le se accumularono nella testa ma non ci rifletté su molto. Afferrò saldamente la sua spada, Ago, e corse via il più velocemente possibile. Affrontare quei soldati armati di tutto punto era impensabile.
    La cosa che la lasciava più perplessa di tutto era che non piangeva. Perché non riusciva a versare lacrime per suo padre? Piangere era una cosa che facevano sin da subito anche i neonati, perché lei, nel momento più infelice della sua vita, non ci riusciva? Si sentiva quasi in colpa per questa cosa. Ansimava, si sentiva male e aveva il cuore spezzato ma non bastava per essere triste per la morte di suo padre. Provò a non pensarci.
    Corse lungo le mura del tempio fino a che non vide una porta che era stata chiusa male , la attraversò in fretta e continuò la sua fuga. C’erano molti corridoi nel tempio, pareva quasi un labirinto.
    Sentì dei passi. Le guardie si stava avvicinando . Aumentò la velocità e cercò un’altra via d’uscita dal tempio. Man mano che correva molti sacerdoti si affacciarono dalle loro stanze . Alcuni di loro si misero ad inseguirla per cui provò ad andare più velocemente. Fuggire era una cosa che le veniva naturale, era l’istinto a guidarla.
    Dopo molti corridoi, finestre , vicoli ciechi, porte aperte e chiuse, quadri e sculture si fermò. Era stanca morta . Si sentiva le gambe deboli, sudava, aveva il fiatone ma ancora non piangeva. Le guardi e i sacerdoti erano oramai lontane. Per un momento si sentii al sicuro ma fu questione di un attimo.
    Un guardia saltò fuori dal nulla e la pugnalò allo stomaco.
    Che brutalità, non avevano avuto pietà neppure per una bambina. Urlò per il dolore fisico con tutto il fiato che aveva mentre la lama le perforava la carne.
    Indietreggiò , toccandosi la ferita che perdeva sangue come una fontana . Insultò una guardia che si preparò ad un altro attacco. La colpì alla spalla.
    Lei provò a scappare. Aprii il primo portone a caso e si ritrovò in una strana stanza.
    Sulle pareti vi erano disegni e incisioni di vari colori in una lingua sconosciuta. Al centro della camera vi era una porta di legno antica, col pomello e i cardini arrugginiti, sul legno tarlato vi erano scolpiti antichi simboli. La cosa strana e che era lì come da esposizione, oltre la porta non vi era nulla.
    Non sapeva bene perché ma decise di attraversarla. Grondante di sangue ,sporca e impaurita allo stremo delle forze si diresse verso quello strano portone. Era ancora una volta il suo sesto senso e dirle che quella era l’unica via di fuga.
    Toccò e la maniglia e la girò. In quel momento un sacerdote entrò con la guardia
    FERMA, è L’UNICA … urlò ma Arya attraversò la porta. Più che altro cadde di schiena.
    Si ritrovò sdraiata in una stanza del tutto diversa.
    La camera era ben illuminata e piena di tantissimi oggetti. Vecchi e nuovi , grandi e piccoli. C’erano molte cose che Arya non conosceva, come ad esempio un oggetto di ferro piegato a 90 gradi, una grossa scatola con attaccato davanti un vetro e una specie di libro aperto, da una delle pagine uscivano luci e suoni.. Arya non ebbe subito paura, più che altro era curiosa. Sentiva ancora il dolore profondo delle ferite e la tristezza nel suo cuore ma , alzandosi lentamente si avvicinò ad un tavolo. Sopra vi era posata una lampada dorata , due burattini di legno inquietanti e un cariolon Composto da unicorni di cristallo bianco e blu. Ad un certo punto sentii il rumore di qualcosa che si rompeva. Si girò giusto in tempo per vedere la porta da cui era passata, appoggiata ad un muro lì accanto, spaccarsi. Cominciò con una crepa al centro che si allargò fino ai bordi e divenne tutta nera. Poi crollò tutto su se stessa. In meno di un minuto quella che una volta era una porta era diventato un ammasso di legno marcio e nero
    Arya , sorpresa, provò a camminare ma il dolore delle ferite era troppo forte. Si appoggiò ad un bancone lì vicino e il sangue rosso cominciò a macchiare tutto intorno a lei. Sentii dei passi , qualcuno si stava avvicinando.
    Provò a scappare di nuovo ma non riuscii a muovere neanche un passo. Un secondo dopo un uomo era entrato nella stanza.
    Doveva avere cinquanta anni, indossava uno strano vestito nero ed elegante , camminava con un bastone perché zoppicava ad una gamba. Sembrava un normalissimo vecchietto ma aveva un che di inquietante . Il tipo misterioso parlò con una voce suadente .-
    Tu chi sei ? Cosa ci fai qui ? - poi si voltò verso il cumulo di legno nero La porta ! Ma tu vieni da
    - Arya non resistette più. Con tutta la forza che aveva e il tutto coraggio di cui poteva disporre, corse via. Arrivò fino ad un porta vetrata che portava all’esterno . Mentre fuggiva mugugnava per il dolore che le ferite le provocavano. Dietro di se lasciò una scia di sangue.
    Corse in un vicolo illuminato sa sole. Arrivò fino ad un una strada stranissima.
    Quella di certo non era Approdo del Re , o Westeros.
    La città era piena di strani edifici colorati,vetrati e pieni di strani oggetti. Misterioso carrozze di vetro e di ferro attraversavano a grande velocità la strada di roccia perfettamente liscia.
    Una di queste colpì Arya in pieno . Si ritrovò di nuovo a terra, dolorante, sanguinante e urlante.
    Vedeva tutto sfuocato e confuso. Sentiva qualche voce che diceva
    - Papà che è successo
    - Cavolo, è solo una bambina
    - Jefferson, dobbiamo chiamare subito l’ospedale
    - si , lo faccio subito -
    - Henry , chi è ?
    - Non lo so , Grace cioè Paige . Non l’ho mai vista prima - Arya avrebbe voluto allontanarsi di nuovo, non si fidava di quelli estranei . Non si fidava più di nessuno oramai .
    Ma non era neanche in grado di ragionare , come poteva muoversi ?
    Dopo poco sentii uno strano rumore squillante e vide luci rosse e blu . Si sentii sollevare e sentii altre voci che dicevano
    Dottor Whale ,
    - Jefferson , cosa è successo ?
    - Non so bene, è apparsa dal nulla e non ho potuta frenare
    - Capisco - e si ritrovarono tutti in una specie di camere bianca che si muoveva.
    Arya faceva fatica a respirare e iniziava a vedere tutto nero. Sentiva altre voci ma non riusciva bene capire cosa dicessero. Sentiva solo il suo pensiero che si faceva moltissime domande.
    Solo più avanti , quando si sentii portare giù avvertì altre persone che parlavano .
    Nonno
    - Henry , chi è lei ?-
    -Non lo so
    - Jefferson, che è combinato stavolta
    - Non è colpa mia – poi Arya vide avvicinarsi qualcuno.
    Un bambino, della sua stessa età , capelli marroni. Le rassomigliava un po’.
    -chi sei ?
    - -Arya Stark – riuscii a mormorare sputando del sangue prima di cadere nel buio
     
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  6. Belle;
     
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    Ooooh, figo!o.o
     
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5 replies since 17/9/2013, 21:16   75 views
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